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I racconti del "Passaggio dell'inverno" seguono quelli del "L'Anniversario della neve" e "La cenere dei fulmini", formando una trilogia di ghiribizzi, comicità e malinconie che fa il verso al barone di Munchausen e al cinema di Charlot. La prima parte dei racconti va in scena a Sesto San Giovanni, sul confine di Milano, dove l'autore ha vissuto scampando al fuoco della Seconda Guerra Mondiale, tra il miagolio delle sirene d'allarme e il ruggito dei bombardieri in picchiata sulle fabbriche. Catastrofe trasformata in elegiaco teatrino con le maschere del Duce, di Hitler, dei loro sottoposti gerarchi e dei poveri reduci dai teatri di guerra, copie del cinquecentesco Ruzante. Il teatrino diventa funambolico balletto nel racconto del violinista Brughel portato dal vento, in volo sulla città di Odessa, alla ricerca di Ofelia, l'implorata attrice che non lo degna di un dito mignolo. Ancora più stralunati sono i personaggi degli ultimi racconti. Chi è diventato aria, chi ha un orso per amico, chi fotografa memorabili alberi sopravvissuti all'infanzia. Tutti come guardiani di faro stupiti di avvistare al largo i vascelli fantasma della loro vita. I racconti sono accompagnati dalle illustrazioni dell'autore, autentiche calligrafie di vecchi diari.